Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Bisanzio e la Vera Croce (Kingdoms vh/vh)

Ultimo Aggiornamento: 19/12/2008 09:38
19/11/2008 18:11
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 478
Registrato il: 10/02/2008
Città: ROMA
Età: 66
Sesso: Maschile
Barone
Manuele Comneno coltivava un progetto di rinascita dell’Impero Romano d’Oriente che richiedeva un’accurata pianificazione a lungo termine; fu per questo che, oltre a non lasciarsi coinvolgere dai nuovi dissidi fra regni cattolici e mussulmani – tutti usurpatori di terre Bizantine -, evitò anche ogni altra iniziativa militare prematura.
Per lunghi anni si limitò ad incoraggiare le iniziative mercantili, le vocazioni ecclesiastiche ed i talenti spionistici di alcuni ardimentosi, senza reclutare nemmeno un soldato; simultaneamente, vigilò sull’operato dell’esperta burocrazia imperiale, impegnata in una titanica opera di sviluppo delle province rimaste fedeli.
Fino al 1190, almeno in apparenza, non accadde nulla di più emozionante dell’inseguimento e successivo rogo di un empio nei dintorni di Smirne; ma sacerdoti e spie stavano raccogliendo preziose informazioni nelle regioni cadute sotto dominio turco o in mano a capi ribelli, ed una missione diplomatica aveva stipulato patti di alleanza con i cristiani di Antiochia e Gerusalemme, oltre ad avviare scambi commerciali con gli egiziani.
L’Imperatore aveva accettato di guidare un esercito verso Theodosiopolis, al solo scopo di incassare le somme promesse dai cortigiani che ne avevano reclamato la cattura, ma fu sul punto di rinunciare all’impresa per non irritare il Principato di Antiochia, evidentemente interessato alla medesima conquista. Avrebbe assediato quella città solo in caso di insuccesso degli alleati; evento che, con sua grande sorpresa, si verificò qualche anno dopo.
Le prime unità ad ingaggiare il nemico furono quelle della flotta che, a partire dal 1196, iniziarono il blocco continuativo di un paio di porti turchi sulla costa meridionale dell’Anatolia.
Lo scenario mutò radicalmente non appena si ebbe notizia del terribile sacco di Zara, ad opera di crociati veneziani; a scanso di ogni rischio, iniziò una gigantesca mobilitazione in difesa della capitale.
Quando tre eserciti di sedicenti guerrieri di Cristo posero le tende sotto le mura occidentali di Costantinopli, la città rigurgitava di truppe; oltre alla potentissima guarnigione, poteva contare sulle armate del Principe Stefanos e di Vasilios, già accampate sul lato opposto.
Gli stranieri non intraprendevano iniziative ostili, ma la loro inquietante presenza non poteva essere tollerata a lungo; fra l’altro, si era scoperto che avevano con sé svariate artiglierie con le quali, con abile colpo di mano, avrebbero potuto travolgere le difese cittadine prima che Stefanos e Vasilios fossero pronti a muovere.
Queste valutazioni indussero Stefanos a seguire un criterio di difesa preventiva: ingaggiò per primo i veneziani in una battaglia campale che avrebbe coinvolto circa settemila combattenti. Il principe aveva al suo comando una gran schiera di tiratori a cavallo, ed un piccolo nucleo di cavalleria pesante. Il tormento della pioggia di frecce indusse il consigliere Bonifacio ed i suoi cavalieri a caricare i tiratori, ma con scarso effetto perché quelli si dispersero continuando a scagliare; su questa cavalleria decimata si avventò quella del principe, mietendo la prima vittima illustre della giornata. Sopraggiunsero poi il Doge e Vasilios; lo scontro fu terribile, e caddero entrambi. Due eserciti veneziani erano già in rotta quando scese in campo il terzo, che si trovò a combattere contro forze soverchianti; patì perdite spaventose, ma il suo generale riuscì a salvarsi.
Appesantiti da catapulte e baliste, i crociati fuggirono verso ovest braccati da Stefanos che, in un secondo scontro, catturò il nuovo doge; il principe ebbe la tentazione di giustiziarlo sul campo, ma preferì incassare i quindicimila fiorini offertigli per riscatto. Era solo breve rinvio dell’esecuzione; gli scampati vennero nuovamente agganciati dai bizantini, e ciò segnò la fine della loro scellerata impresa.




19/11/2008 19:01
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 426
Registrato il: 18/04/2008
Città: PAVIA
Età: 51
Sesso: Maschile
Barone
Un avvio prudente ad buon navigatore................





19/11/2008 19:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 1.217
Registrato il: 14/08/2008
Città: PORTO RECANATI
Età: 30
Sesso: Maschile
Conte
siiii!!!! finalmente una nuova cronaca s Bisanzio [SM=x535693] [SM=x535693] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] grande bertavianus! ora che hai superato il pericolo crociato suggerirei di eliminare i turchi dall'anatolia con una guerra lampo che non lascerà loro scampo, io ho fatto così e mi sono ritrovato con un territorio immenso e con introiti di 15000 fiorini a turno



- - - - - - - - - - - - - - - - - - -



« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »



« Darti la città, non è decisione mia né di alcuno dei suoi abitanti; abbiamo infatti deciso di nostra spontanea volontà di combattere, e non risparmieremo la vita. »



19/11/2008 22:14
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 478
Registrato il: 10/02/2008
Città: ROMA
Età: 66
Sesso: Maschile
Barone
@ Jean de Avalon
In effetti è l'avvio più prudente che abbia mai adottato in qualsiasi campagna mai giocata. In questo caso mi sembrava appropriato alla situazione, e agli usi di una civiltà dotata di una burocraia rimasta proverbiale. La scelta si è dimostrata azzeccata, visto che le finanze imperiali sono state in grado di sostenere grandi armate e spese di sviluppo cittadino - senza mai andare in rosso - anche se non avevo ancora effettuato alcuna conquista.

@ Eraclio Imperatore Romano
Mi sembra un ottimo suggerimento. Non so perchè, avevo il vago sospetto che il tema ti sarebbe piaciuto. Forse avrei potuto intitolare questa cronaca "Carmina Eracliana".




20/11/2008 13:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 1.217
Registrato il: 14/08/2008
Città: PORTO RECANATI
Età: 30
Sesso: Maschile
Conte
BELLO, mi piace il titolo, ora io non gioco più moltissimo a medieval ma adoro seguire le vostre cronache e tutto il forum. Tornando alla tua cronaca se vai su guide di kingdom c'è nè una su bisanzio che spiega tutto ciò che devi fare, io mi sono ispirato a quella per le mie partite crociate su kingdom, ma comunque la cronaca e la campgna sono tue e sono sicuro che condurrai brillantemente i Bizantini! [SM=x535693] [SM=x535693]



- - - - - - - - - - - - - - - - - - -



« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »



« Darti la città, non è decisione mia né di alcuno dei suoi abitanti; abbiamo infatti deciso di nostra spontanea volontà di combattere, e non risparmieremo la vita. »



20/11/2008 22:36
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 478
Registrato il: 10/02/2008
Città: ROMA
Età: 66
Sesso: Maschile
Barone
Al trionfo di Stefanos contro i veneziani fece eco quello di Manuele, che recuperò all’impero la bella città murata di Theodosiopolis. Questa secondo successo, frutto di un assedio impietoso condotto con forze soverchianti, fu l’archetipo della campagna che, nell’arco di mezzo secolo, portò alla presa di Amorium, Corum, Ankara, Attalea, Doryleum, Yerevan, Alanya e, alcuni anni più tardi, Tblisi (unica città capitolata per fame). Le armate bizantine si mossero in assoluta sicurezza, precedute da abili esploratori, e non ebbero mai ad ingaggiare battaglie campali; si registrarono solo trascurabili scaramucce con bande di briganti.
Nell’anno 1258 Stefanos, nel frattempo incoronato imperatore, mobilitò le difese di Ankara contro una grande armata turca che marciava nella sua direzione; quella desistette dall’impresa, dileguandosi verso sud per partecipare ad una Jihad contro Antiochia. Sempre nello stesso anno, si seppe che un’orda nomade aveva travolto un avamposto turco a sudest di Baghdad; l’informazione proveniva da un anziano agente che aveva raggiunto quelle remote contrade, per poi morirvi poco dopo. A dire il vero, l’arrivo di questi nuovi invasori non dispiacque a Stefanos visto che, per ora, potevano procurare grane a tutti fuorché all’Impero.
In attesa che si chiarisse la situazione, gli eserciti condotti dall’imperatore e dal generale Asemoupolo si imbarcarono ad Attalea ed Alanya per una grande operazione anfibia che, nel 1272, riportò la città ribelle di Nicosia in seno all’Impero. Ma i reali obiettivi della missione erano ben altri; le due flotte navigarono di conserva fino alle coste d’Egitto, per poi separarsi ed attaccare simultaneamente Alessandria e la cittadella di Dumyat; colti impreparati, gli islamici non ebbero neppure il tempo di annodarsi il turbante. Benché assai poco cavalleresco, questo attacco a sorpresa fu grandemente apprezzato da entrambi gli alleati cattolici.
Entro breve tempo, Asemoupolo consolidò la conquista catturando Tanta; con questa impresa, nell’anno 1294, si saldarono i territori delle province bizantine in Egitto.
Nel 1310, saputo che i Mongoli (così si chiamavano i nomadi) parevano intenzionati a muovere verso occidente, le armate del Principe Michele e di Alexios il grezzo, iniziarono la lunga marcia verso Baghdad; in quegli stessi giorni, Asemoupolo si accingeva ad ingaggiare un’armata egiziana fra Tata e Dumyat.
----------------------
@ Eraclio
Grazie per la segnalazione, ma la guida la consulterò solo al termine della campagna; quello sarà il momento giusto per confrontarmi con la strategia altrui, senza farmene influenzare.
[Modificato da Bertavianus 20/11/2008 22:37]




21/11/2008 00:02
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 426
Registrato il: 18/04/2008
Città: PAVIA
Età: 51
Sesso: Maschile
Barone
Quoto il discorso sulla guida, più eccitante sia in vittoria che in sconfitta.
-------------------------

Oh cavaliere tu porti alla vista dei più cosa vuol dire strategia,
nulla ho per te condottier di quello che già sai,
semper tuo Jean.





21/11/2008 13:30
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 1.217
Registrato il: 14/08/2008
Città: PORTO RECANATI
Età: 30
Sesso: Maschile
Conte
grande! [SM=x535693] senza saperlo hai più o meno fatto tutto ciò che diceva la guida! sei un fenomeno bertavianus [SM=x535693] [SM=x535693] [SM=g27811] [SM=g27811] . Ottima presa d'iniziativa, ora che hai in pugno l'anatolia e l'egitto dovresti consolidarti e eliminare i restanti territori turchi mesopotamici occupando poi antiochia per vincere la campagna



- - - - - - - - - - - - - - - - - - -



« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »



« Darti la città, non è decisione mia né di alcuno dei suoi abitanti; abbiamo infatti deciso di nostra spontanea volontà di combattere, e non risparmieremo la vita. »



23/11/2008 21:06
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 478
Registrato il: 10/02/2008
Città: ROMA
Età: 66
Sesso: Maschile
Barone
Dopo una necessaria pausa, Asemoupolo riprese le operazioni uscendo coi suoi da Tanta.
Venne raggiunto da truppe d’elite addestrate a Dumyat, e con quell’imponente forza congiunta diede due volte battaglia agli egiziani, portandosi sotto Al Zahir; la città non fu in grado di opporgli significativa resistenza, anche perché le porte erano rimaste incustodite.
Nell’anno 1316, mentre il nemico festeggiava la recente cattura di Gerusalemme, il prode generale volle colpirlo al cuore assaltandone la capitale. La metropoli, attuale sede dell’erede al trono, appariva talmente ben difesa da rendere, a detta dei più, sconsigliabile l’impresa. Consapevole del nervosismo serpeggiante fra le truppe, esautorò dal comando il capitano che guidava l’esercito inviato in suo appoggio; in questo modo rinunciò al vantaggio dell’attacco in massa, per minimizzare il rischio di una rotta collettiva a seguito di azioni sconsiderate. I combattimenti nelle strade cittadine furono durissimi, ed Asemoupolo stesso dovette esporsi in prima linea per rincuorare i suoi e caricare gli irriducibili difensori. Solo al termine dell’incerta giornata lui, e la quindicina di cavalieri rimasti al suo seguito, poterono smontare di sella e contemplare la moschea; nelle strade vicine, due terzi della sua armata contemplava il regno dei cieli.
In quegli anni, i tratturi che da Yerevan scendono verso la piana dell’Eufrate divennero noti come “Strada delle Corone”; i due eserciti che avevano affrontato quella scomoda via per raggiungere Baghdad vi celebrarono due incoronazioni ed un funerale imperiale. Non è chiaro se Alexios venne soprannominato “Il Grezzo” per le abitudini da montanaro acquisite durante quella lunga marcia, iniziata come semplice generale.
In ogni caso, giunto in vista della meta, “Il Grezzo” comprese subito che l’impresa voluta dai suoi predecessori era prematura; i dintorni di Baghdad ancora pullulavano di turchi, antioceni e mongoli impegnati nello scannarsi a vicenda. Pur tenendosi a debita distanza dagli scontri principali, le sue armate vennero coinvolte in una scaramuccia di poco conto fra truppe alleate e turche. A quel punto l’imperatore preferì marciare versa la città turca di Tikrit; per quanto fosse ben difesa, il caos regnante nelle regioni limitrofe consentiva di assediarla in relativa tranquillità.
Ma torniamo alle armate bizantine d’Egitto.
L’attempato Asemoupolo, nauseato dall’ultimo bagno di sangue, si era ritirato a vita privata ad Alessandria, lasciando il figlio a governare Il Cairo.
Nel 1332, dopo esser giunto via mare dall’Anatolia ed aver imbarcato la prima bombarda prodotta ad Al Zahir, con abile colpo di mano Andronico Vetatzis si impadronì della cittadella di Ascalon, quasi indifesa.
Quattro anni dopo si presentò in forze sotto le mura di Gerusalemme; distaccò due vetuste catapulte (una delle quali andò perduta) per sfondare le porte più vicine all’armata di rincalzo, lasciando alla sola bombarda il compito di neutralizzare il posto di guardia da cui sarebbero passati gli uomini sotto il suo diretto comando. L’assalto generale su due direzioni gli fruttò un rapido trionfo sui difensori egiziani; Gerusalemme era nuovamente cristiana, e lui stesso divenne Custode del Sacro Calice.
Ben altra faccenda fu la conquista della cittadella di Arsaf. Ci provò per primo Ermanes Kamytzis, che fu capace di sbrecciare la seconda cinta di mura, neutralizzare le torri dell’ultimo posto di guardia e vincere a singolar tenzone un generale migliore di lui; si ritirò battuto e poi morì di peste. Ci riprovò il capitano Imbert, reduce di una splendida vittoria campale; mandò in rovina anche l’ultimo bastione, ma perì nel tentativo. Ci riuscì infine, nel 1344, lo schivo capitano Attanasio, sfruttando varchi mai riparati e affrontando nemici ormai allo stremo.
In quei giorni, gli egiziani assediavano Acri; una spia appestata fu mandata a visitare il loro campo.
Un esercito turco stava per realizzare gli scopi della Jihad, avvicinandosi ad una Antiochia quasi indifesa: le armate bizantine iniziarono ad imbarcarsi, senza alcuna fretta, fra Attalea e Alanya…




24/11/2008 23:04
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 426
Registrato il: 18/04/2008
Città: PAVIA
Età: 51
Sesso: Maschile
Barone
O nobile spiegarmi puoi la missione tua finale........

Jean





24/11/2008 23:56
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 478
Registrato il: 10/02/2008
Città: ROMA
Età: 66
Sesso: Maschile
Barone
Mentre Alessio entrava trionfalmente a Tikrit, la misteriosa diffusione di un orrido morbo costringeva gli egiziani a desistere dall’assedio di Acri.
Pare che la flotta inviata in soccorso di Antiochia fosse stata ostacolata da venti contrari, sicché gli alleati persero la città; in ogni caso, essendo cessata la perturbazione, due eserciti bizantini furono lesti a sbarcare e la restituirono subito alla cristianità.
L’armata condotta da John di Psachide iniziò allora la sua famosa marcia verso Baghdad, conclusasi solo nell’anno del Signore 1370. Mongoli e antioceni si erano dissanguati a vicenda ed i turchi, per quanto a fatica, avevano conservato il controllo della zona. John ingaggiò subito le avanguardie dei signori della regione - ben dotate di archibugi e artiglieria - coinvolgendo nello scontro un contingente alleato: questo si batté con molto valore ma, avendo perso il proprio condottiero, preferì poi ripiegare verso nord. Le truppe turche, ormai prive delle loro armi migliori, indietreggiarono sino ad un’abbazia abbandonata in vista della metropoli; qui vennero nuovamente investite dagli uomini di John, ed il Sultano in persona tentò di soccorrerle accorrendo con la guarnigione cittadina. Il miscredente venne sonoramente battuto, e riguadagnò le mura con poche decine di guerrieri; il giorno successivo, il fragore della bombarda cristiana gli tolse ogni speranza di salvezza.
Nel 1374 gli antioceni rinnegarono la tradizionale amicizia, bloccando i traffici marittimi di Nicosia e mettendosi in marcia verso Yerevan; immediatamente si videro assediata la cittadella di Iconio. Non ebbero modo di salvarla, malgrado l’incauto maneggio di alcuni lanciafiamme gli avesse dato un sostanziale aiuto.
Di lì a poco persero anche Mosul, ma non per assedio; i difensori furono attirati all’esterno e massacrati in campo aperto da Alessio Tzimisces.
Il nemico ebbe la soddisfazione di vincere alcuni scontri navali, ma perse la città di Kirshir ed una forza di cavalleria mercenaria iniziò a rastrellare la regione circostante.
E questi non erano ancora i colpi più duri.
Nel 1386, giunto dal mare, Gavriel Comneno assediò il temibile Krak; ne sopraffece i difensori col solo uso delle scale, mentre i suoi pochi arcieri sorvegliavano il pendio inibendo l’arrivo di un contingente di rinforzo.
Dopo mille esitazioni, i traditori osarono sfidare le moderne artiglierie fisse di Yerevan; i numerosi pezzi che avevano con sé fecero poco danno, perché gli artiglieri vennero dispersi con ripetute cariche di cavalleria; al termine della giornata, la milizia cittadina travolse i pochi scampati al tiro.
L’ennesimo disastro li colpì nel 1394 alle porte di Mosul; l’armata che ne tentava la riconquista venne annientata dagli uomini di Alessio che, in quell’occasione, volle sperimentare l’uso dei primi schioppi.
-------------
@ Jean de Avallon
Penso che la risposta alla tua richiesta ormai sia chiara: volevo prendere Antiochia senza mandare a monte le alleanze.
Una scelta politica, che mi ha evitato anche di subire la Jihad. Avrei potuto catturare la città molto prima, affrontando meno difensori, ma avrei dovuto trucidar cristiani.




27/11/2008 20:48
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 478
Registrato il: 10/02/2008
Città: ROMA
Età: 66
Sesso: Maschile
Barone
L’unico tassello ancora mancante al grande mosaico voluto da Manuele Comneno era la cacciata dei turchi.
Questi erano ormai asserragliati a Kufa, Basra ed Al Barah, e solo le lunghe distanze li mettevano al sicuro da immediati rischi di annientamento; erano, comunque, consapevoli che nulla avrebbe potuto fermare le armate di Bisanzio, quando si fossero concentrate nella provincia di Baghdad.
Il terrore obnubilò le loro menti e, ricorrendo ad immondi riti negromantici, scatenarono sul mondo intero il terribile flagello del “carrash al dess tohop”; il tempo stesso parve fermarsi, sino a che l’oscuro sortilegio non venne neutralizzato dai riti di purificazione guidati dal Patriarca di Costantinopoli.
Una volta ripristinato l’ordine naturale delle cose, un contingente partito dal Krak inflisse una nuova punizione all’alleato traditore, sottraendogli la città di Hors.
Nel 1404, mentre il Principe Basilio – appena sbarcato – si preparava ad affrontare un esercito nemico che minacciava sia il Krak che Antiochia, Pietro di Psachide andò a cingere d’assedio Aleppo con il grosso della guarnigione cittadina.
L’assalto con queste truppe di seconda scelta era fuori questione, perché la cittadella era ben difesa ed alcune compagnie di Canoni del S.Sepolcro era pronto a prestarle soccorso. L’assedio mirava proprio ad impedire che questi temibili guerrieri rientrassero fra le mura; i Mongoli erano molto vicini e, se li avessero costretti ad accettar battaglia, l’impero avrebbe risolto due problemi.




27/11/2008 21:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 1.217
Registrato il: 14/08/2008
Città: PORTO RECANATI
Età: 30
Sesso: Maschile
Conte
ottimo presa baghdad avrai finnito la campagna credo. Hai già Antiochia?



- - - - - - - - - - - - - - - - - - -



« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »



« Darti la città, non è decisione mia né di alcuno dei suoi abitanti; abbiamo infatti deciso di nostra spontanea volontà di combattere, e non risparmieremo la vita. »



27/11/2008 22:37
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 478
Registrato il: 10/02/2008
Città: ROMA
Età: 66
Sesso: Maschile
Barone
Tutte le città che dovevo prendere, comprese Antiochia e Baghdad, sono mie da parecchio tempo; a questo punto, potrei anche permettermi il lusso di perderne qualcuna (ma cercherò di evitarlo).




29/11/2008 16:39
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 426
Registrato il: 18/04/2008
Città: PAVIA
Età: 51
Sesso: Maschile
Barone
Complimenti per la campagna ma, sopratutto per gli aggettivi .....





04/12/2008 21:02
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 478
Registrato il: 10/02/2008
Città: ROMA
Età: 66
Sesso: Maschile
Barone
Pietro dovette rinunciare all’assedio di Aleppo poiché il nemico richiamò un esercito dal sud; i Mongoli che erano nei paraggi si dileguarono verso oriente. L’impresa non riuscì nemmeno a Basilio, asceso al soglio imperiale dopo un paio di vittorie campali; tentò un assalto con metodi tradizionali, ma il tiro d’artiglieria gli distrusse torri mobili ed arieti e, al termine della giornata, gli uomini saliti con le scale ancora non erano padroni del primo posto di guardia. Umiliato dalla sconfitta, l’imperatore si ritirò nel Krak e non prese più parte alle operazioni militari.
Solo nel 1422 le forze congiunte del Principe Isacco e di Nicolao di Samotracia ebbero ragione della cittadella; lanciarono l’attacco dopo lo scontro fra Nicolao ed un contingente di rinforzi nemici, il cui impetuoso assalto era stato schiantato dalle sventagliate dei lanciafiamme che li attendevano in prima linea. Di lì a poco sarebbero state catturate anche Belbek e Damasco.
Prima che questi eventi giungessero a compimento, un’imponente colonna bizantina aveva lasciato Yerevan incamminandosi per la storica “Strada delle Corone”; fece sosta a Tabriz, la espugnò, e proseguì sino a congiungersi con le truppe di stanza a Mosul. Nel 1432 questi uomini, guidati da Kyriacos e Alessio, espugnarono la città turca di Kufa, proseguendo poi per Campo Beni Khalid. A ponente di questa seconda città i due eserciti ingaggiarono battaglia con l’armata del Sultano; lo scontro fu durissimo per le truppe di Kyriacos che, a causa del ritardo dei commilitoni, si trovarono a fronteggiare forze soverchianti; riuscirono a devastare le file nemiche con un intenso fuoco di bombarde, ma dovettero cedere il campo. Alessio sopraggiunse mentre Kyriacos ed i suoi tentavano di mettersi in salvo, e fra i nemici già si alzavano urli di vittoria; le sue truppe fresche fecero un autentico macello di turchi esausti e disuniti. La successiva presa della città non richiese particolari sforzi, perché i difensori erano pochi e le porte incustodite.
L’avanzata finale contro Al Basrah venne condotta dai generali Alessio e Costante, e fu preceduta dall’ingresso di cinque spie ed una serie di sabotaggi che privò la città delle sue temibili postazioni di difesa.
I turchi tentarono di sbarrare la strada ai militi cristiani sparpagliando numerosi contingenti fuori città, confidando che questi potessero trattenerli sino all’intervento dell’esercito del principe ereditario; i bizantini, però, non si lasciarono impelagare, e squarciarono questo velo di truppe raggiungendo rapidamente le mura.
L’ultima conquista sarebbe stata semplice se i due generali avessero agito di concerto; Costante, purtroppo, si limitò a tenere a bada i rinforzi mussulmani e a cannoneggiare senza scopo i bastioni. Alessio ed i suoi sciamarono senza difficoltà attraverso le porte, ma rimasero soli a fronteggiare i difensori. Il centro della città era presidiato da un mostruoso assortimento di artiglierie, che devastò le colonne dei fanti; fortuna volle che accoppasse anche il proprio sultano, lanciatosi all’inseguimento degli uomini in rotta. L’ostinata resistenza di quegli artiglieri fu piegata rispondendogli con le bombarde, avanzate sino a poche pertiche dal bersaglio; infine, cessato il tiro, il generale e gli arcieri di Trebisonda caricarono e travolsero quelli ancora in piedi.
Era l’anno 1458, e l’impero romano d’oriente non aveva più rivali.




18/12/2008 18:19
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 426
Registrato il: 18/04/2008
Città: PAVIA
Età: 51
Sesso: Maschile
Barone
Ben fatto Signore !!!





18/12/2008 20:48
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 1.217
Registrato il: 14/08/2008
Città: PORTO RECANATI
Età: 30
Sesso: Maschile
Conte
che bisanzio sia con te caro bertavianus!!! nemmeno uno scrittore sarebbe in grado di scrivere in maniera così scorrevole e piacevole che mi pare di essere stato lì di persona a vederti in battaglia! Una Grande Bisanzio, Roma Eterna e che Costantinopoli sia con te [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=x535693] [SM=x535693] [SM=x535693]



- - - - - - - - - - - - - - - - - - -



« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »



« Darti la città, non è decisione mia né di alcuno dei suoi abitanti; abbiamo infatti deciso di nostra spontanea volontà di combattere, e non risparmieremo la vita. »



19/12/2008 09:38
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 478
Registrato il: 10/02/2008
Città: ROMA
Età: 66
Sesso: Maschile
Barone
Vi ringrazio, miei buoni signori.

Questa campagna mi ha dato due grandi soddisfazioni, non essenziali in termini di condizioni di vittoria: ho conservato Gerusalemme, e persino l'alleanza con il regno che portava il suo nome.




Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

..:: Design by -Shrike- ::..
Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:27. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com