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Cronache dei Mexica

Ultimo Aggiornamento: 27/10/2008 15:30
24/10/2008 15:01
 
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Cronaca di guerra Kingdom con Aztechi difficoltà m/m
Il Dio del Sole che creò il popolo mexica(come gli aztechi amavano chiamarsi) ci dette giuste leggi e ci dette cibo e terre in cui stabilirci. Il mio Sommo Oratore Moctezuma ci governa e ci difende da qualche decennio e che Quetzalcoatl lo benedica affinchè il popolo mexica prosperi e governi il mondo quale rappresentante degli dei in terra; egli(Moctezuma) fece costruire strade, perchè l'impero fosse unito, acquedotti, perchè rinfrescasse le piante e abbeverasse i suoi abitanti e templi perchè si venerasse il Dio Sole ovunque. Gli insolenti abitanti della città di Tlaxcalan che il Sole maledì poco prima che nascessero, non capirono che il potere del Sommo Montezuma non aveva rivali. Ma dopo aver parlato del mio popolo voglio sottointendere che io sono lo scriba dell'imperatore, succeduto ad altri che hanno scritto le cronache dei Mexica durante il regno del padre di Montezuma e del padre del padre di Montezuma fino alla nascita del nostro popolo.

Documento datato tra il 1521 e il 1523 preso da un famoso codice azteco, "Le cronache dei Mexica".


Vi piace questa cronaca? è la prima su un popolo americano, gli aztechi sono molto complicati perchè subiscono attacchi praticamente da tutte le parti.
[Modificato da Eraclio Imperatore Romano 24/10/2008 15:02]



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« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »



« Darti la città, non è decisione mia né di alcuno dei suoi abitanti; abbiamo infatti deciso di nostra spontanea volontà di combattere, e non risparmieremo la vita. »



26/10/2008 23:38
 
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27/10/2008 15:30
 
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Un Impero sotto assedio
Eh...la guerra! quale più divin sorte del nostro Dio Sole per dimostrar al mondo la sua supremazia! Quei sciocchi Tlaxcalan tentarono un giorno(1525)di assaltar la nostra Huaxpetec, nelle vicinanze di Tenochtitlan. Noi dietro la porta ammassati e loro, così ingenui che spingevano causando più dolori a sè stessi che a noi. Ma il nostro principe, il Dio Cuitlhuac non sopravvisse; ai sopravvissuti nemici fu riservata la morte e il sacrificio al nostro Dio che da tempo sognava di divorare il loro putrido e inutile sangue. Stessa sorte subirono quei sciocchi sotto le mura di Tehuacan dove vennero prima ciecati poi lasciati sanguinare, poi veniva loro estratto il cuore pulsante e infine vennero fatti rotolare giù dal tempio come dei sassi che nulla meritavano. Il nostro nuovo principe annesse invece Tolocan all'Impero Mexica e anche lì il Dio Sole volle essere sfamato dai cuori di coloro che a noi si erano opposti. Intanto gli uomini bianchi stanziati in una cittadina chiamata da loro Veracruz, si vedevano con i loro strani animali, con le loro vesti di metallo grigio, con le loro canne che gettavano un pessimo odore e un fumo nero e con i loro carri che si muoveano grazie a dei cerchi di legno. Loro eran fissati per l'oro, e ci davano di tutto per questo, stoviglie, armi e tessuti. Numerosi eran i mercanti bianchi che vicino alle grotte dell'oro portavano dietro carichi pieni.

Cronache mexica 1528
[Modificato da Eraclio Imperatore Romano 27/10/2008 15:30]



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« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

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