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Cronache di Guerra: A Magyar Királyság

Ultimo Aggiornamento: 01/11/2008 12:20
04/10/2008 14:00
 
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80 anni fa Papa Stefano II incoronava il Kiraly (re) Istvan (Stefano) I re d'Ungheria
Ma dopo la sua morte nel 1038, i pagani slavi ripresero il potere.
Ora, nel 1080, dopo l'ascesa al trono di un suo erede, Stefano II, il regno Magiaro, limitato alla sola città di Budapest e alla fortezza di Bran, è giusto che riprenda il posto che gli spetta in Europa Centro-orientale. I Balcani, i Carpazi, la Boemia e l'Ucraina sono sotto il controllo dei deboli ribelli Slavi, e il Regno non avrà difficoltà ad assoggetarli.
Avere come unica fonte di sostentamento la capitale Budapest causerà in breve una crisi economica che potrà essere scongiurata solo con l'acquisizione di nuove città
Il Kiraly non perde un momento e già nel 1082 volge i suoi soldati in Romania e in Boemia, onde occupare Praga e Budapest. Al comando dell'armata boema vi è il re in persona, in Romania viene invece inviato il figlio Ladislav. Le due città non contano di forti apparati militari e vengono sconfitte con poche perdite.
Subito viene avviato un processo di sviluppo delle risorse economiche per coprire le spese militari. La direttiva ora si volge verso il Sud, Sofia e Zagabria

Nel contempo, il Kiraly a Praga fissa le sue direttive di politica estera:
-alleanza col Kaiser, le fazioni italiche e le nazioni occidentali
-Espansione verso est e sud, cercando di ottenere uno sbocco sul mediterraneo
-Diffidenza verso Russia, Polonia e Impero Bizantino, onde conquistare uno sbocco sul Baltico, la penisola greca e l'accesso alle sterminate steppe degli antenati del popolo ungaro

Nel 1092 i Balcani erano già dominati in buona parte dalla nuova potenza orientale, il futuro Impero Ungaro
04/10/2008 14:30
 
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ma continuerai a postare l'altra campagna???
04/10/2008 14:46
 
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fa come me shivos, segue varie cronache a turni alternati giusto? io sto seguendo le cronache scozzesi, bizantine, papali, seleucidi, romane orientali e ora anche francesi!



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« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »



« Darti la città, non è decisione mia né di alcuno dei suoi abitanti; abbiamo infatti deciso di nostra spontanea volontà di combattere, e non risparmieremo la vita. »



04/10/2008 16:22
 
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Continuerò sia la cronacai in singolo che quella congiunta
04/10/2008 17:00
 
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Nel 1092 l'Ungheria viene scossa da un evento che segnerà profondamente i prossimi anni: dopo la cessione imperiale di Bologna a Re Ladislav, Venezia denuncerà l'alleanza con il Kiraly e metterà sotto assedio la città emiliana.
Mentre da un lato il mondo ungaro è turbato dalla mancanza di lealtà veneta, dall'altro è esaltato, sapendo che la potenza militare ungara è superiore di due terzi a quella veneziana, e che il conflitto nascente avrebbe potuto permettere di annettere la Dalmazia e la Croazia, forse persino Venezia, e collegare Bologna al resto del regno.
Da budapest parte quindi l'armata del generale Harnenk contro Zagabria, che è rimasta priva di solide difese
Da Sofia intanto parte una seconda armata contro Ragusa, comandata dall'ottimo generale Istvàn. L'armata non è particolarmente solida, ma il Kiraly si affida al genio militare del generale e promette tutte le risorse economiche per affrontare Alessandro Selvo, conte veneto della Dalmazia
Nel 1093 l'assedio di Bologna viene vanificato, e il Kiraly decide di approffitarne per lanciare un attacco contro Firenze, città ancora ribelle, onde creare un regno di media potenza in Italia centrale e aumentare i proventi economici per rafforzare l'esercito ungaro
Ma nello stesso anno, l'alleato Bizantino denuncia a sua volta l'alleanza con il Kiraly, mettendo sotto assedio Sofia

Il Regno è ora scosso da un sentimento di angoscia, temendo una possibile alleanza tra Veneziani e Bizantini per attaccare simultaneamente l'Ungheria. Ma Bisanzio non ha nessun interesse ad allearsi con i Veneziani, temendo per le sue città greche nel caso questi fossero divenuti troppo forti nei Balcani, e volendo annettere Creta. Un diplomatico bizantino proporrà difatti la cessazione dell'ostilità, a patto che il Kiraly fosse divenuto un vassallo del Basileios e avessero combattuto insieme contro Venezia.

A malincuore Il Re ungaro accetta, e trasferisce tutte le truppe sul fronte occidentale
Zagabria viene catturata, e ora la direttiva è contro Venezia e Ragusa
Nella prima battaglia dalmata, Alessandro Selvo sconfigge Istvàn lo Sfregiato, costringendolo ad una ritirata in Albania: le forze militari venete di stanza a Ragusa sono ben più di quelle previste dal governo di Budapest.
Temendo di perdere territori a favore di Venezia, l'Ungheria si lancia a conquistare l'oriente, prendendo Iasi e rivelando appetiti verso l'Ucraina e la Crimea
Due assedi per conquistare Firenze falliscono, e solo la bravura dei capitani bolognesi evita la presa della loro città per mano dei Veneziani, tramite una nuova battaglia nella foresta emiliana

Siamo nel 1097, il secondo conflitto dalmato dà di nuovo ragione a Venezia, con Alessandro Selvo che sconfigge il pur ottimo generale Istvàn che però non ha ricevuto sufficienti rinforzi assoldando le truppe mercenarie.

Nel contempo l'abilità diplomatica degli emissari ungari attira la quasi totalità dell'europa cattolica (ad eccezione di Inghilterra e Scozia) come amica del Regno Ungaro, e il Papa nel 1100 addirittura scomunica Venezia.

Il Kiraly non si lascia sfuggire l'occasione, e promuove una crociata contro gli infedeli veneti. Il papa accetta, e con i rinforzi da Budapest, nel 1101 parte da Zagabria un esercito di più di 1500 uomini presieduto dal generale Hansenk, adottato dalla famiglia di Budapest.
L'anno dopo, nonostante il terzo conflitto dalmato venga nuovamente vinto da Alessandro Selvo, la situazione economica del Regno inizia a fiorire, e già iniziano a svilupparsi colture avanzate e strade lastricate. Bran verrà urbanizzata e trasformata in città fiorente, mentre Iasi prepara una spedizione per conquistare Crimea e Ucraina, con il dislocamento di generali da Budapest alla Romania
Nel 1103, 1600 crociati ungari strappano Venezia agli eretici del Doge, creando una provincia magiara in Italia nord-orientale

Ora, con gli avanzati cavalieri ungari e picchieri crociati, viene lanciata una terza offensiva contro Firenze, che espugna la città e annette la Toscana alla provincia italo-ungherese.

Ma il nuovo doge Massimo Selvo assedia Venezia, e solo il ritorno di Hansenk a Venezia permette di vanificare l'assedio e annientare più di metà delle truppe veneziane. Ora la situazione è favorevole ad un attacco contro Ragusa.
Istvàn lo Sfregiato, essendo impossibilitato a proseguire il conflitto dalmato, verrà trasferito a Iasi, per conquistare l'est.

Sarà il figlio di Re Ladislav, Istvàn III, a condurre l'assedio di Ragusa. Nel contempo, la Sicilia dichiara guerra a Venezia
I conflitti europei obbligano Budapest a rescindere l'alleanza con Spagna, Mori, Milano e Turchi.
Ma le truppe ungare nel 1112 sono a Ragusa, e i veneziani ora sono isolati a Creta.
Le pretese magiare su Kiev vengono però frustrate dall'occupazione polacca, e ora si concentrano sulla Crimea, che viene occupata dopo un lungo viaggio e una breve battaglia

La diplomazia danese, alleata dell'Ungheria, compie un lavoro di mediazione e alleandosi con Venezia impone una tregua tra Budapest e Creta, ponendo fine alla guerra

L'Europa dopo la fine della guerra magiaro-veneta
[Modificato da Shivos 04/10/2008 17:02]
04/10/2008 18:21
 
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ma a questa campagna un turno quanti anni vale ????
04/10/2008 19:41
 
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Un anno
04/10/2008 21:23
 
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a ok....in quella congiunta sempre un anno ??
05/10/2008 14:33
 
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Lì due anni

Nel nuovo secolo iniziato da pochi anni l'Ungheria sembra avviarsi verso un periodo di pace. Ma il Kiraly riconosce una pace fragile quando la trova davanti a sè. L'alleanza con i Milanesi era stata tempo addietro rescissa, e il clima di diffidenza tra gli abitanti di Genova e Milano e la provincia italo-ungara era un chiaro segno che la situazione in Italia sarebbe presto precipitata. Per questo il governo di Budapest intendeva mantenersi amici i Siciliani, in cattivi rapporti con Milano.
Nel 1115 viene indetta una crociata contro Antiochia, dominata dagli Egiziani, alleati dei bizantini, a cui il Kiraly Ladislav aveva fatto voto di vassallaggio. Partecipare alla crociata avrebbe significato peggiorare le relazioni con Costantinopoli e forse aprire un fronte bulgaro-greco. Nondimeno, partire per la Terrasanta avrebbe soddisfatto il Papa e avrebbe permesso l'apertura di un nuovo fronte meno delicato di quello italico o balcanico
Così da Sofia parte la spedizione di Aladar il Bulgaro, con l'obbiettivo di raggiungere Antiochia in 3 anni.
In vista di scontri con l'Egitto e della scissione d'alleanza con Bisanzio, si ottimizzano i rapporti con i Turchi, che combattono la prima fazione e non hanno simpatie per la seconda.

Istvàn lo Sfregiato, residente a Crimea, scrive una missiva in cui avverte che la regione di Caffa è circondata a nord dall'ucraina polacca, e a nord-est/est dalle province turche
Sarebbe stato impossibile espanderla senza iniziare nuovi conflitti: ma la Turchia poteva diventare un prezioso alleato, e una guerra con la Polonia sarebbe stata più pericolosa di un conflitto in Italia, essendo Budapest troppo vicina al fronte e la Polonia alleata di diverse fazioni.

Nel 1118 i Milanesi consegnano la dichiarazione di guerra a Budapest e mettono sotto assedio Venezia. Ma l'efficiente difesa del principe Izsak sventa l'assedio e dimezza l'armata nemica, che si ritira per Milano. Il Kiraly ordina di costruire baliste a Bologna per catturare Genova e togliere l'unico sbocco sul mare a Milano, ma già nello stesso anno i Milanesi chiedono la pace, e la accettano in cambio del passaggio di Genova al Regno Magiaro
Questo breve conflitto verrà ricordato dagli storici come 'Guerra di Primavera', essendo durata solo una stagione e una solo battaglia.

Intanto l'armata crociata di Aladar sbarca ad Antiochia, arruolando migliaia di fedeli cavalieri e pellegrini e prendendo Antiochia con poche perdite, fronteggiando 600 pagani contro 1650 cristiani. Già nello stesso anno parte di quell'armata si distacca per andare a prendere Aleppo, piccolo forte che sarebbe servito per reclutare nuovi soldati ed espandersi verso sud, in direzione Acri e Damasco.

Da Genova intanto un distaccamento ungaro occupa Ajaccio sbarcando sulle coste corse. La presa dell'avamposto causa qualche incrinatura coi Siciliani, che vedevano in esso una possibile colonia

Nel 1120 si negozia una pace con gli Egiziani, che concedono Acri e Damasco in cambio di pace e commercio.

Nel 1121 la pace svanisce come per incanto: le truppe sicule ordite alla conquista della Corsica non lasciano l'isola, ma muovono le lame contro l'avamposto dell'alleato magiaro. Ex-alleato, ora.

Il Kiraly è inferocito per la mancanza di lealtà mostrata per la seconda volta dagli Italiani, e ordina la preparazione di una legione di fanti croati, cavalieri magiari, arcieri bosniaci e picchieri ungari.
L'anno dopo, un imponente esercito sbarca sulla costa adriatica della provincia di Napoli, mentre da Genova anche il principe Izsak invia in rinforzo un paio di catapulte e tre divisioni di miliziani. Lo sbarco avviene sulle coste campane, nonostante il pattugliamento della navi normanne del Mar Tirreno.

Frattanto, in Terrasanta, l'esercito egiziano rompe la tregua ed assedia Damasco. Nelle altre province ungare si scatena il panico, sapendo che le guerre italiche impedivano l'invio di rinforzi in Asia e che sarebbero arrivati troppo tardi comunque.
Ma il comandante Aladar da Antiochia inizia a reclutare miliziani e balestrieri, promettendo al Kiraly che se anche Damasco, Acri e Aleppo fossero state prese, la città di S. Paolo non sarebbe caduta, a costo di rimanere un'isola cristiana in un mare islamico

Napoli viene presa e saccheggiata nel 1124 grazie all'imponente esercito ungaro, ma Re Simon fugge in Sicilia, nonostante i tentativi di inseguimento del Capitano Karsa.
La Trinacria, insieme alla Sardegna, offre un rifugio sicuro per i Siciliani, e solo un buon esercito con un bravo generale ne avrebbe avuto ragione. Con i 2/3 dell'esercito residente a Napoli, gli Ungari attaccano Palermo bloccandone il porto.
Ma nella battaglia di Corleone, 600 ungari vengono massacrati dal Principe Iacinbto, benchè lo stesso avvenga per i 4/5 di quello normanno e che lo stesso Re Simon venga qui abbattuto.

Più a Nord, Milano rompe la tregua ed assedia Genova. Solo l'intervento dei cavalieri bolognesi spezza un assedio che poteva divenire molto pericoloso. Il Principe Izsàk promette al padre Ladislav un combattimento fino all'ultimo sangue nella Pianura Padana, fino a che anche sul Duomo di Milano non fosse sventolata la bandiera della Vera Croce.

Ma a Roma sale al trono un Papa Milanese, che mostra ben poco rispetto per i Magiari e proibisce ogni attacco alla città padana, pena la scomunica. Per tutta risposta, il Kiraly ordina all'esercito residente a Napoli di preparare uno sbarco nel Lazio e di inviare un assassino per uccidere il Papa. Se questi non fosse riuscito nel suo intento, Roma sarebbe stata assediata dai magiari

Nel 1130 il Capitano Lukacs assedia dunque la Città Eterna, e in breve la occupa, uccidendo Papa Paganello.
La scomunica giunge subito, e così l'esercito di stanza sul Po ha via libera a Milano, ma dovrà farsi strada contro i rinforzi della Serpa Verde

Il mondo durante le Guerre Italiche e la Prima Crociata
[Modificato da Shivos 05/10/2008 14:34]
05/10/2008 20:09
 
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i traditori hanno pagato un caro prezzo per il loro tradimento... [SM=x535715][SM=x535715]
come fai a fare la foto alla minimappa ???
06/10/2008 21:30
 
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Registro l'intera schermata del gioco e con Paint ritaglio il quadratino della mappa [SM=g27811]

Nel 1131 sale sul trono un Papa danese, a cui i cardinali ungari hanno affidato il voto, guadagnandosi la riconciliazione e ottimi rapporti con i Papisti. Ora gli Ungari hanno via libera contro Milano.
Il generale Sèbes di Pecs dirige la sua armata contro quella dei serpenti verdi nella piana di Brescia, dove 400 truppe d'elite cadono per mano dell'esercito ungaro. Con il resto del loro esercito impegnato contro i Francesi (alleati dell'Ungheria) i Milanesi lasciano la loro capitale sguarnita, e il general Sèbes sotto ordine del Kiraly la mette sotto assedio, avendone ragione in poco.
Per la prima volta dopo 600 anni, l'Italia è di nuovo una provincia unita, sotto l'egida del Regno Ungaro che si dichiara successore di quello Ostrogoto, il quale dominò appunto sull'Italia e la Pannonia, oggi sede dei Magiari.
Ora il Re deve gestire e placare il malcontento delle città del nord-italia, stufe di anni di guerre, e progettare uno sbarco a Palermo per privare i Siciliani della loro capitale e prevenire uno sbarco normanno in Liguria o in Lazio.
Nel 1132, il Papa indice una nuova crociata, stavolta l'obbiettivo è Gerusalemme: viene scelto ovviamente Alàdoran il Crociato, principe di Antiochia, come generale al comando dell'esercito magiaro per la liberazione della Terrasanta.
L'anno prima erano state recuperate, in cambio della tregua di pochi anni, le città di Damasco e Acri. Gli egiziani dovevano fronteggiare i Turchi e i Bizantini e volevano chiudere almeno il fronte ungaro.
Per questo accolgono con particolare astio la dichiarazione di ripresa delle ostilità del diplomatico magiaro a Gerusalemme, e nel 1133 marciano su Acri e la pongono sotto assedio
Ma Alàdoran il Crociato è già salpato con un enorme esercito di fedeli, e nello stesso anno spezza l'assedio e lo riversa su Gerusalemme, approfittando della ritirata egiziana.
I rinforzi islamici da Gaza e dal Cairo non bastano a stroncare l'assedio, e l'anno dopo Gerusalemme cade in mano cristiana.

Sembra l'Impero Ungaro sia volto ad un lungo periodo di pace vittoriosa e prospera, ma prima che l'anno sia finito un diplomate del Sacro Romano Impero, che già 10 anni prima aveva scisso l'alleanza con gli Ungari, ora consegna un ultimatum a Bologna contro il Regno Magiaro, promettendo un invasione in caso di mancato pagamento.

Il Kiraly rifiuta, ordinando ai suoi sudditi di fortificare le città vicine al confine tedesco. In caso di attacco, lo stesso esercito che 4 anni prima aveva schiacciato i milanesi ora avrebbe potuto risalire le Alpi e prendere Innsbruck e Vienna, conquistando un maggiore spazio di collegamento tra l'Italia e la Pannonia.
Ma il Kaiser si beffa della sicurezza degli Ungari, e un imponente esercito viennese mette sott'assedio Budapest, la città alla quale mai Veneziani, Siciliani, Milanesi o Egiziani erano giunti.
E' il secondogenito del Kiraly, Tibor, a difendere la città con un esercito numeroso ma mal equipaggiato.
I soldati di Zagabria e Praga erano troppo lontani per salvare Budapest, e i tedeschi erano troppo numerosi. Fu così che nel 1135 dopo sei mesi d'assedio l'Impero entrò a Budapest, uccidendo tutti i soldati e massacrando i cittadini.

L'emozione che colpisce gli abitanti del Regno, da Praga a Gerusalemme, da Genova a Caffa, è indescrivibile. Anni fa il defunto Kiraly Istvàn II aveva previsto un invasione polacca da Cracovia verso Budapest, ma non immaginava che il nobile impero germanico si sarebbe piegato ad un piano così vile.
Nel caos che predomina, la capitale viene spostata a Praga, ma essendo essa ormai isolata dal resto del Regno si ritiene più prudente porla a Venezia.
Ma Re Izsàk non si perde d'animo, e nel 1136 marcia da Praga verso ovest, catturando subito una Norimberga priva di guarnigione. La guerra dei Due Re è iniziata, il Kaiser contro il Kiraly.
Lo stesso anno la Danimarca, alleata ungara, e la Polonia, alleata tedesca, conducono una guerra parallela nel Baltico, che avrebbe potuto decidere chi avrebbe dominato l'Europa nord-orientale, così come la guerra dei Re avrebbe stabilito la fazione padrona dell'Europa Centrale
L'Ungheria era più ricca ed estesa, ma l'Impero era militarmente più numeroso e progredito. In mano a generali capaci avrebbe potuto spazzare via anche Praga, Venezia e Milano. Invece negli anni a venire si presenta solo l'assedio di Zagabria, respinto con perdite medie. Dall'Italia il Generale Sèbes programma la cattura di Innsbruck, accompagnata da una seconda salita, verso ovest, che avrebbe preso Berna. In questo modo non solo si sarebbe salvata l'Italia dagli orrori della guerra, ma si sarebbe privato l'Impero dei suoi avamposti meridionali, lasciando solo Amburgo, Francoforte, Vienna. E Budapest.

Ma il Principe Bèla di Zagabria, volto a vendicare il fratello, marcia contemporaneamente sul Danubio, aggirando tutte le formidabili truppe tedesche ivi stanziate e assediando in un blitz l'indifesa Vienna. Stranamente, nessun esercito nemico interviene per spezzare l'assedio. Così l'anno dopo Vienna viene presa. Per differenziarsi dal nemico tedesco, il Principe Ungaro non arreca danno alla popolazione. Per beffa all'Impero sposta la capitale da Venezia a Vienna, isolando la Budapest tedesca dal resto dell'Impero.

Ma di fatto, numerose legioni tedesche marcano ancora al di qua e al di là del Danubio. Nella battaglia del Garda però i Teutoni bloccano i Magiari con copiose perdite, rinviando l'attacco su Innsbruck progettato dal Generale Sèbes
Intanto in Medio Oriente vengono definitivamente chiuse le ostilità fra Egitto e Regno Ungaro di Terrasanta, a patto che il primo attacchi militarmente il comune nemico siciliano.
Il secondo piano d'invasione della Sicilia non è stato ancora portato a termine a causa della guerra contro la Germania, ma ora può essere ripresa, considerando soprattutto che il Papa nel 1145 ha promulgato un editto che proibisca agli Ungari di combattere i tedeschi, tranne che in guerre esclusivamente difensive

Il mondo dopo la Seconda Crociata e durante la Guerra dei Re

09/10/2008 21:11
 
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scs ma i tedeschi hanno budapest?



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« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »



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09/10/2008 21:57
 
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Sì, l'hanno presa nel primo assalto, con un enorme esercito.
10/10/2008 16:37
 
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è fuori dai loro confini secondo me dovresti prenderla(piuttosto qual è allora la tua capitale?)



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12/10/2008 00:31
 
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Davvero una gran bella cronaca:hai uno stile pulito e avvincente,da grande storico.Ho letto tutta la cronaca in un fiato,mi hai molto incuriosito per l'accuratezza e la fantasia dimostrata (oltre che per l'uso corretto di tutti i congiuntivi... [SM=x535719] ).
Unico appunto:cerca di descrivere qualche battaglia,danno quel tocco in più al tutto che renderebbe la cronaca una delle più belle di sempre! [SM=x535693]
Scusa se mi faccio sentire solo adesso,ma in questo periodo ho davvero poco tempo... [SM=g27825]



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"Lasciate che i miei eserciti siano le rocce, gli alberi e i pennuti nel cielo", Carlo Magno
12/10/2008 16:53
 
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Dopo la cessazione di aggressività imposta al Kiraly, l'Ungheria si occuperà soprattutto di sviluppo dell'economia del Regno, a lungo lasciata a marcire in nome della guerra, che ora cominciava a venire pagata in cocenti sconfitte, come dimostra il fallito tentativo di riprendere Budapest nel 1148 con una battaglia sul Danubio

Resta inteso, alla corte di Vienna, comunque, che l'invasione del Tirolo e soprattutto la ripresa di Budapest sono priorità assolute, da adempiere non appena il comandamento del Papa sarebbe finito.
Il blocco papista sugli eserciti magiari li conduce però verso una disorganizzazione di cui i Tedeschi ne approffitano, sorprendendo la Divisione Veneziana nei pressi di Trento, affrontandola nel bel mezzo di una bufera.
L'assenza di una fanteria pesante e la scarsità di cavalieri permettono ai tedeschi di sfondare le linee dell'esercito ungaro e di dividerlo in due per aggirarlo e annientarlo. Ma la fanteria magiara dimostra enorme coraggio nella difesa dei balestrieri pavesi, offrendogli così la possibilità di colpire i fanti e i lancieri tedeschi indisturbati, e allungando di molto la durata della battaglia, a danno dei tedeschi che sino ad allora avevano subito ben poche perdite.
Dopo la ritirata dei fanti, però, anche i balestrieri rimasti devono abbandonare la battaglia e ritirarsi a valle. La battaglia di Trento costò ad entrambi gli schieramenti 800 vittime, contando 1000 ungari e 1300 tedeschi all'inizio dello scontro.
Una vittoria pagata cara, quindi, che, ancora nessuno lo sa, sarà l'ultima vittoria germanica sulle Alpi.
L'anno dopo infatti il Papa scomunica i tedeschi per la loro politica ultraggressiva. Dopo aver ricevuto rinforzi da Milano e Norimberga, gli ungari si incontrano sul passo del Liechtenstein annientando delle piccole armate imperiali ivi presenti, ed assediando Innsbruck

La roccaforte tirolese cadrà nel 1152, segnando un punto di svolta per la Guerra dei Re: ora infatti l'Ungheria ha in mano una fortezza dalla posizione molto conveniente, in grado di sfornare fanti corazzati e cavalieri pesanti. Ora che una solida testa di ponte difensiva collega Italia e Pannonia, il Kiraly invia al comandante Boldiszàr di Innsbruck le nuove direttive per la guerra sulle Alpi: Staufen e Francoforte sono ancora difese da numerosi soldati, e l'Ungheria non può ancora permettersi di assediarle; quindi il nuovo piano prevederà l'inseguimento delle armate tedesche tra le Alpi, onde massacrare i soldati tedeschi che si erano staccati dall'esercito principale. 5 eserciti di 200 uomini cadauno si affrontano molto più facilmente in 5 battaglie di uno contante 1000 uomini in una singola battaglia
In breve i Tedeschi vengono scacciati dall'Austria e dalla Baviera, ritirandosi a Staufen e Berna.
Ora Budapest, città in mano all'impavido generale sassone Heydrich, è completamente tagliata fuori dal resto della Germania.
Il Re Ungaro Izsàk rivuole la sua città, e il generale Elek di Pècs, di stanza a Vienna, lo accontenterà fedelmente, mentre il comandante Helias rimarrà a governare il capoluogo austriaco.
Budapest però è ancora difesa dal suo esercito di 900 soldati tedeschi, mentre un'armata di altri 400 si aggira intorno al Danubio per vigilare sulle intenzioni degli Ungari. Ma dopo il massacro effettuato alla conquista della città, l'ex-capitale magiara non è più il luogo ricco e accogliente di un tempo, e l'esercito tedesco non ha potuto riaddestrare le proprie truppe a scopo difensivo.

L'ordine è quindi di spiazzare i 400 tedeschi sul Danubio affinchè il minor numero possibile si ritiri ad ingrossare le difese di Budapest.
Nel 1157, la guerra scoppia tra i due alleati islamici dell'Ungheria, e tocca al Regno Ungaro di Terrasanta fare da intermediario: era l'egitto il più svantaggiato tra le due fazioni, ed avrebbe ceduto la rocca sudanese di Dongola, ai confini del mondo conosciuto, in cambio della pace con i turchi, garantita dall'Ungheria.
I nobili ungheresi manifestano dissenso sull'acquisto di Dongola, ritenendo impossibile gestire una roccaforte così lontana, per di più islamica. Ma il Kiraly ne ordina subito la conversione in villaggio, e impone una veloce cristianizzazione per evitare tumulti.

Purtroppo il Re Ungaro Iszàk spira nello stesso anno, lasciando sul trono il Principe Andòr di Sofia

Nel 1159 ogni armata nero-gialla al di fuori di Budapest viene annientata: è il momento dell'assedio. Ma i tedeschi a difendere la città sono ancora molti, e il Conte Helias promette ulteriori rinforzi da Vienna.
Ma nel 1160 Helias viene ucciso dagli inquisitori cattolici, che non hanno dimenticato la presa di Roma da parte del Regno Ungaro.
Viene quindi dislocata la divisione cavalleresca boema del conte Jacàb per comandare i rinforzi viennesi contro Budapest

La 'strategia dello sciacallo' ordinata dal Kiraly sul fronte alpino dà i suoi frutti, al punto che nel 1161 viene attirato fuori da Staufen il grosso dell'esercito tedesco, e nella battaglia del Reno la cavalleria ungara sbaraglia i cavalieri piedati tedeschi.

Il nobile fiume che millenni prima aveva testimoniato il passaggio dei germanici ora veniva tinto di rosso dal sangue dei suoi discendenti.

Staufen viene presa nel 1162. Nell'assedio morirà il Sacro Romano Imperatore Heinrich. L'impero crolla nel lutto e nell'afflizione, mentre l'Ungheria finalmente festeggia con gaudio l'affermarsi del Kiraly sul Kaiser.
Il tripudio non può che aumentare l'anno dopo, quando nell'assedio di Budapest una colossale divisione comandata dai generali Jacàb ed Helek sbaraglia la cavalleria di Heydrich, il più brillante comandante del Sacro Romano Impero.
Heydrich verrà catturato durante la battaglia, dai lancieri che per primi varcarono il corridoio della città danubiana dopo 27 anni.
Verrà costretto ad assistere alla sconfitta dei suoi uomini, e quando gli verrà offerto di tornare a militare nell'esercito tedesco in cambio di un grosso riscatto, risponderà soltanto di voler seguire il destino del suo Imperatore, morto l'anno prima per difendere i suoi sudditi.
Quando il Kiraly entra a Budapest, a rimirare la testa di Heydrich riconoscerà che 'è morto da autentico germano'.

Al suo ritorno a Sofia, riceve la visita di un diplomatico bizantino, che non ammira il modo in cui i vassali ungari, sottomessi a Bisanzio da secoli, abbiano smesso di lottare contro Venezia, stanziata nel Mare Egeo, e simpatizzino molto con Turchi ed Egiziani, nemici di Costantinopoli. Lo stesso diplomate lancia un'ultimatum all'Imperatore, imponendo come ripagamento del loro atteggiamento, a dir bizantino, 'troppo altezzoso e sleale', la cessione di Sofia.
L'Imperatore rifiuta, e dichiara guerra a Bisanzio, scindendo la secolare alleanza/sottomissione. In breve scende in Tessaglia e mette sotto assedio Tessalonica, mentre la Divisione Dalmata di Ragusa riceve l'ordine di attaccare con uno sbarco in Albania la città di Durazzo

In Africa, Dongola si rivela una città facile da gestire, in breve cristianizzata all'80% e fonte di ricchi commerci di avorio e schiavi.

In Moldavia, frattanto, i Russi infrangono l'alleanza con gli Ungari e assediano Iasi: le truppe dello Zar hanno già massacrato i Polacchi a Kiev e non intendono fermarsi prima del Danubio

L'Italia nel contempo, benchè non più minacciata dalle aquile dorate, viena invasa nuovamente dai Milanesi. Ma dopo che due assedi contro Milano da parte delle Serpi Verdi, che ora comandano tutta la Provenza da Tolosa e Marsiglia, sono stati faticosamente respinti, un grosso esercito sotto il comando di Akòs l'Onesto varca le Alpi per dirigersi su Marsiglia. 'Se la Croce Magiara non sventolerà sulle Alpi Marittime, la pace nella Pianura Padana non potrà essere assicurata'; queste le parole nella lettera che Akòs ha ricevuto, nella quale gli si chiede di prendere il comando della divisione Tirolese di Innsbruck e di dirigersi, a suo piacimento, su Digione o Marsiglia.

Ma arrivato nel 1167 alla città provenzale, incontra il Papa, che gli impone di cessare ogni ostilità contro i Milanesi, pena la scomunica. Akòs non era stupido, sapeva di come il Papa intendeva favorire le vecchie fazioni italiche perchè rinvadessero la penisola, spaccandone l'unità e favorendo il ritorno del Patrimonium Sancti Petri
Così, dopo che la sua retroguardia ha attaccato dei soldati milanesi per provocare la scomunica, decide di affrontare il Sanctus Pater nella piana della foce del Rodano.
1300 ungari affrontano l'intero complesso della Guardia Papale, 1300 uomini. I due eserciti sono pari per tecnologia, addestramento e coraggio: in un pareggio molto sanguinoso, dagli storici definito 'vittoria marginale' dei magiari, il Papa e Akòs decedono.
La Scomunica verrà revocata, e per vendicarne la memoria, la vecchia guardia di Akòs si leccherà frettolosamente le ferite e tornerà all'assedio di Marsiglia.
Non fosse che, da Digione è discesa la guardia di Filippo Maria di Evola, che con un colossale esercito si dirige nel 1168 verso Genova

L'assedio di Tessalonica e di Durazzo portano all'annessione delle due regioni alla Provincia Balcanica del Regno Ungaro, ma ora un grosso esercito bizantino marcia contro Sofia, rimasta a corto di soldati. Il Conte Vlàdislav di Bucarest interviene prendendo il controllo della roccaforte e rinfoltendo le file in attesa di un attacco, grazie anche a molti mercenari trovati lungo la strada

Intanto, Iasi cade in mano russa, e il buon Jan di Spalato, governatore della città, vi trova la morte con tutto il battaglione moldavo

Nei resoconti delle spie ungare di stanza a Nicea, giunge notizia che la città bizantina è quasi indifesa: viene quindi organizzato uno sbarco da parte del Generale Harnenk di Transilvania sulla costa nordoccidentale dell'Anatolia (la marina bizantina, concentrata nell'Egeo, non ha fatto in tempo a bloccare le navi nemiche)
Nicea cadrà, grazie ad incenti truppe mercenarie assicurate ad Harnenk dai soldi di Vienna (che è rimasta capitale anche dopo la ripresa di Budapest), nel 1171

Il mondo nella seconda fase della Guerra dei Re, dopo l'invasione russa e durante la campagna di Grecia
[Modificato da Shivos 13/10/2008 00:33]
13/10/2008 08:03
 
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Adesso sì che è una cronaca completa! [SM=g27811]
Complimenti ancora! [SM=x535693]



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"Lasciate che i miei eserciti siano le rocce, gli alberi e i pennuti nel cielo", Carlo Magno
13/10/2008 14:51
 
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Detto dall'autore della cronaca più popolare del forum è un bel complimento [SM=g27827] Spero di continuarla bene
13/10/2008 17:56
 
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Re:
Shivos, 13/10/2008 14.51:

Detto dall'autore della cronaca più popolare del forum è un bel complimento [SM=g27827] Spero di continuarla bene




E quale sarebbe la cronaca più famosa?! [SM=g27825]
Scusa ma non lo sapevo nemmeno io! [SM=x535719]



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"Lasciate che i miei eserciti siano le rocce, gli alberi e i pennuti nel cielo", Carlo Magno
13/10/2008 19:27
 
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Re: Re:
Il Cavaliere Verde, 13/10/2008 17.56:




E quale sarebbe la cronaca più famosa?! [SM=g27825]
Scusa ma non lo sapevo nemmeno io! [SM=x535719]


freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7810076 Hai vinto con 9 voti per la Cronaca su Antiochia [SM=g27817]

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