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Siamo tutti figli del Faraone! [Cronaca di come l'Antico Egitto tenta di tornare alla ribalta nel Mondo - RTW]

Ultimo Aggiornamento: 05/12/2008 13:16
12/10/2008 15:10
 
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Siamo tutti figli del Faraone! [Cronaca di come l'Antico Egitto tenta di tornare alla ribalta nel Mondo - RTW] - 2
(perdonate il lungo silenzio, mi sono fatto prendere a Knights of the Old Republic II - The Sith Lords e l'ho finito, ora riprendo regolare)



Nel 254 Isetnofet Euerghete parte da Sidon per venire in aiuto del capitano Ptahhotep nel suo assedio di Damasco, ma, accampatosi a pochi giorni dai suoi fratelli egizi, viene assediato da un ulteriore esercito Seleucida.
Ptahhotep decide che non può più aspettare l'arrivo di Isetnofet, e attacca da solo Damasco...il re Seleucida muore per mano sua, e nessuno dei suoi seguaci rimane in vita. Isetnofet, assoldati dei mercenari, lascia andare alcune truppe verso Palmyra e si reca col resto dell'esercito verso Antiochia, la capitale del Regno Seleucida. Bisogna dare un colpo decisivo ai nemici, magari costringerli alla resa incondizionata.
Ma non tutto va come prevsito; in mare una nave riesce a sfuggire al blocco, e nonostante venga in seguito ripresa ed affondata, un mito viene a crollare, Palmyra, come previsto da Esetnofet viene assediata e nel 253 ac i Seleucidi formano un'alleanza coi Parti. L'anno successivo, per non correre il rischio di una guerra su due fronti, il saggio faraone Khnumhoptep stringe un'alleanza coi Numidi, che nel frattempo hanno occupato i territori ad ovest del regno. Non appena il trattato è firmato, Isetnofet Euerghete inizia l'assedio di Antiochia, che si conclude nel 251 con una vittoria totale delle armate egizie di Isetnofet. L'egitto domina i porti del Mediterraneo Orientale, mentre una nuova armata viene mandata da Salamis ad assediare Tarso. Nascostisi in un vicino boschetto, l'armata viene assaltata da un contingente di 1266 seleucidi, che vengono sonoramente sconfitti dagli 800 uomini sotto il comando del capitano Psammetikhos.



Nel 249 cattive notizie si spargono per Alessandria; alla perdita di Palmyra per un assedio durato troppo a lungo, si aggiunge la morte del faraone Khnumhoptep; con lui partì la guerra contro i Seleucidi che gli diede tante soddisfazioni e che ora dovrà portare avanti suo fratello, Phtahhotep (non il capitano). Il capitano Psammetikhos intanto è di nuovo costretto a difendere la sua posizione nelle vicinanze di Tarso da 1147 Seleucidi. I suoi uomini – non più di 650 – vincono, ma rimangono in 450. La situazione diventa ardua, ed il capitano fa intendere al faraone che non reggerà ancora a lungo. Così, pochi mesi dopo, le sue truppe iniziano l'assedio di Tarso, ma il familiare che la governa non si fa bleffare dalle sue poche truppe e le spezza con una sortita.

Nel 248 ac entra nella famiglia Neferet Neo Filopator; Isetnofet Euerghete assedia Tarsus, che intanto è diventata la capitale seleucida, ma viene attaccato alle spalle da Demetrio, il loro gran imperatore. Tentare di sconfiggere colui a cui gli Dei egizi sono favorevoli fu l'ultimo sbaglio del corto regno dell'Imperatore Seleucida; in quella battaglia egli stesso venne ucciso da dei meri Mercenari al soldo di Isetnofet, il confronto diretto non avvenne mai. La vittoria fu di nuovo nostra e la gloria di Euerghete era, per l'ennesima volta, totale! Nonostante l'inferiorità numerica (1600 nemici contro 950 egizi), nonostante l'attacco da due lati (frontale da un capitano seleucida e da dietro dal loro imperatore) Isetnofet si erse vittorioso sul campo grazie ai suoi lancieri ed ai suoi cavalieri. Tarso era infine in mani egizie, vennero stretti patti commerciali col Ponto, nuovo confinante, e venne data una ulteriore pugnalata all'Impero Seleucida. Ancora meglio: adesso c'erano degli insediamenti avversari (o di mire avversarie) tagliati fuori dal resto dell'impero nell'anatolia settentrionale che potevano sicuramente venire presi con facilità. Per alcuni anni l'Egitto tacque, dal punto di vista delle operazioni militari, ma non per inopia, bensì era in arrivo un piccolo contingente di uomini per riconquistare Cirene (spie avevano fatto notare che si fosse liberato dal giogo numida precedente) mentre altre truppe, guidate dal familiare Psammetikhos Neo Dioniso, si avvicinavano ad Alicarnasso. Giunto a terra ottiene una vittoria di poco conto ai piedi del Mausoleo, poi prosegue la sua avanzata verso Alicarnasso stessa, che assedia. Nel 244 ac un'armata egizia assedia Dumatha, truppe Pontiche (fino ad ora neutrali nel conflitto) marciano oltre i monti in Cilicia verso Tarso e nello stretto tra l'anatolia e rodi si contano talmente tante navi egizie e pontiche, che mettendole una in fila all'altra sarebbe stato possibile comminare a piedi da Alicarnasso a Rodi.



A proposito di Alicarnasso, Alessandro, attuale capofazione dei Seleucidi, era proprio lì mentre Neo Dioniso conquistò la città; tra le truppe egizie si diffuse la leggenda che chiunque fosse l'Imperatore Seleucida, ovunque fosse, un'armata Egizia era nei paraggi ad uccidere lui e conquistare la città che cercava di difendere. Alessandro non subì destino diverso. Alicarnasso, ed il Mausoleo, erano Egizi!

A Dumatha viene ottenuta una schiacciante vittoria quando gli uomini del Capitano Akhaenniut vengono attaccati dal familiare Meleagro e rinforzi (tra cui anche degli elefanti). Nel 243 ac Cyrene viene invasa dal piccolo contingente Egizio mandatoci, tutto questo mentre il Ponto e l'Impero Seleucida si alleano e le truppe pontiche precedentemente avvisatate assediano Tarso. Il faraone Ptahhotep, alla veneranda età di 62 anni, scuote la testa con amarezza. "Quanta guerra ho portato al mio popolo" sarà l'unica frase che dirà per le settimane a venire. E mentre in mare ci sono massicci scontri tra flotte Pontiche ed Egizie, Dumatha viene sottratta al dominio seleucida. Nel 243 ac avviene anche l'attacco a Tasro delle truppe Pontiche; la vittoria egizia è schiacciante, delle 1344 anime pontiche rimangono in vita solo 181, Isetnofet Euerghete vince con soli 682 uomini (che rimangono in 642) e si dimostra, ancora una volta, un genio militare e strategico.
Nel 242 ac l'Egitto entra in guerra con le Città Greche; un'armata Greca aveva infatti posizionato le sue truppe davanti la città di Alicarnasso, impedendo a Psammetikhos Neo Dioniso di uscire; quando quesi si rifiutarono di abbandonare la posizione con mezzi diplomatici, al familiare non rimase che attaccarli. La battaglia è breve; Oto di Syracusa muore per mano dei Cavalieri del Deserto di Psammetikhos e con la sua sconfitta le Città Greche non hanno che Rodi come possedimento in quella zona del mondo. Nello stesso anno, gli Armeni rifiutano una preziosa alleanza e Ptahhotep muore, ormai 63enne. Suo figlio, Ahmose, diventa il nuovo faraone d'Egitto.

Altrove la leggenda Egizia trova nuovo riscontro: Tolemeo, Imperatore Seleucida, muore nella battaglia davanti Sardis, dove 1100 uomini di Psammetikhos Neo Dioniso sconfiggono oltre 1600 uomini.



L'assedio di Sardis si conclude con un assalto nel 241 ac, le truppe Egizie sterminano ogni seleucida nella città e in questo modo il Tempio di Artemide a Efeso diventa di proprietà faraonica.


(Che ve ne pare? =) Consigli sulle prossime mosse?)



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