La chiesa cattolica del periodo era in grande fermento, ed Eraclio, primo consigliere di sua Santità, voleva che alcune regioni del Mediterraneo tornassero cristiane. Con un abile mossa militare egli si impacronì di Tunisi e suito vennero inviati sacerdoti per convertire la popolazione al Cristianesimo: solo nel 1095 era stata convertita il 20 % della popolazione tunisina. Il papa ritenne necessario allora indire una crociata su Antiochia e venne rafforzato in maniera drastica(uccisione in un solo anno di 15 personaggi importanti tra qui lo stesso Sacro Romano Imperatore Henrich) il tribunale dell'Inquisizione che seminò il terrore in Lombardia, Romagna e Francia per molti anni. Ma l'opera purificatoria degli Inquisitori andava di pari passo con la conversione, forzata o no, di migliaia di discredenti e di musulmani. Un giovane generale, Lamberto, si mise alla testa della grande armata crociata che doveva prendere Antiochia; ma la flotta egiziana sconfisse quella crociata presso Smirne e costrinse, per ragioni di sicurezza, a sbarcare gli uomini per farli proseguire a terra(difatti poco dopo la flotta venne intercettata e distrutta dai musulmani). Tra mille diserzioni, cambi di persorso, briganti, finalmente l'esercito crociato, sfiancato, affamato ma orgoglioso, si schierò sotto le mura di Antiochia: la Grande Croce portata per incoraggiare i guerrieri di Cristo si illuminò e con un grande coraggio e una sincera commozione le armate cristiane entrarono nella città compiendò un enorme massacro tra civili e militari e ditruggendo molti monumenti per prelevare denaro. Alle ore 12 di quello stesso giorno del 1101, Lamberto il Crociato divenne Principe di Antiochia.