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Cronache di guerra:la Repubblica di Novgorod

Ultimo Aggiornamento: 20/08/2008 10:03
19/08/2008 20:30
 
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Visconte
Anno Domini 1276.Dal diario di Grigorij,attendente di campo del Gran Duca Alexander:
"Tanti e tanto straordinari sono i fatti vissuti in questi anni al fianco del mio signore che,arrivato alle soglie del termine della mia vita non posso esimermi dal narrarli per consegnarli a chi verrà dopo di me.
Dopo la tragica morte del figlio Vladimir avvenuta sotto le mura di Narva,il duca,mosso da tremenda ira,decise di porre fine al terrore che Danesi e Teutoni seminavano nelle regioni di Novgorod.Radunata una forte armata di cittadini animati dalla volontà di scacciare l'invasore,Alexander,sorprendendo i malvagi nemici,attaccò la debole città danese di Reval e quella teutone di Parnu sterminando le truppe in esse stanziate e saccheggiandole.In tal modo ottenne due porti che contribuirono,negli anni successivi,a rinsaldare la potenza commerciale e militare della nazione grazie all'affondamento dell'intera flotta dell'Ordine.
Il Grosskomtur Maximillian andò su tutte le furie per le sconfitte riportate dai suoi generali,ma ben presto si rese conto che una minaccia più grande si stava abbattendo sui territori sottoposti al suo governo:i Lituani,nostri alleati,erano riusciti a riorganizzarsi e,con immense armate,erano riusciti a strappare numerosi insediamenti ai Crociati.
Alexander,in attesa di ricostituire un esercito,inviò numerose spie e sicari a Riga,dove Maximillian era asserragliato.Una notte uno di essi,con la complicità di un infiltrato riuscì a penetrare fin nella camera da letto del Generale maggiore e ad assassinarlo,portando poi al Duca la sua testa.Grande fu lo sgomento tra i suoi soldati che capirono che avrebbero pagato col sangue l'avventatezza del loro superiore.E infatti,col ritorno della bella stagione,Alexander riuscì a riunire due armate e,col suo generale Shchuka Nevski,pose sotto assedio Riga,capitale orientale dei Teutoni,fortemente protetta.Gli assediati,persa ogni speranza di uscire vivi da quella situazione,col poco coraggio rimasto tentarono la sortita.Fu così che Alexander si ritrovò,con i soli 600 uomini di cui era al comando,tagliato fuori dai rinforzi,a dover fronteggiare un numero doppio di nemici.Lo scontro fu terribile:le armature e le picche teutoni rilucevano sinistramente nel freddo di quel mattino,ma il Gran Duca,intenzionato a porre fine a quela battaglia in suo favore,schierò i propri cavalieri ai fianchi delle mura.Appena le porte si aprirono i nemici vennero travolti dalle frecce e dalle cariche della cavalleria di Novgorod.La confusione e il terrore si impadronì di loro che sbiancarono in viso e,quando anche il comandante cadde al suolo trafitto dalla lancia di Alexander,fuggirono terrorizzati verso l'interno della città.Ma i cavalieri russi furono più veloci e li rincorsero catturandone circa 750:tutti vennero sterminati una volta che il Duca pose piede nella piazza centrale.Giustizia era stata fatta,l'onta era stata pagata e l'ira di Alexander si placò.
Sembrava dovesse regnare finalmente la pace per lunghi anni quando,lo scorso inverno,a causa di una polmonite,il Gran Duca venne accolto nel paradiso.
Appena appresa la notizia il figlio primogenito Dmitrij si precipitò a Riga e qui si fece incoronare re del regno di Novgorod.Le sue intenzioni sono diverse da quelle del padre,egli vuole costituire un potente regno che domini su tutti gli altri popoli ed ho paura che inizi presto un conflitto tanto terribile che tutti i cantori ne racconteranno nel futuro.
Prendo dunque congedo da questo mondo con profonda angoscia pregando che,nel futuro,questo nostro mondo possa ancora esistere e non venga distrutto dalla follia degli uomini"



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"Lasciate che i miei eserciti siano le rocce, gli alberi e i pennuti nel cielo", Carlo Magno
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