Anno Domini 1260
L'assalto delle truppe di mestiere crociate determina il Gran duca a rispondere con pari violenza.Tutti gli uomini disponibili,per lo più semplici abitanti delle città reclutati in fretta per difendere il suolo della patria,vengono riuniti sotto gli stendardi di Alexander in persona per reclamare la testa del Grosskomtur,il vero artefice dell'attacco.
Già le schiere di cavalieri muovono verso i territori stranieri,quando giunge una terribile nuova:i Danesi,lasciati liberi di organizzarsi,hanno iniziato le loro scorrerie occupando e saccheggiando Pskov dopo aver sgominato le poche unità di presidio che però hanno dimostrato tutto il loro valore portando nella tomba numerosi aggressori.
Ormai è tutto chiaro:l'Ordine,consapevole della rapida ascesa lituana e russa,forma una grande alleanza con l'Impero,il Regno polacco e i Danesi ,lanciando una massiccia offensiva.
I Lituani,colti impreparati,riescono a respingere i primi assalti,ma il loro esercito viene annientato dai corazzati Cavalieri Teutonici.
Alexander,per nulla intimorito,occupa il castello danese di Varna svuotato per l'offensiva e,con un pugno di uomini,riesce a riconquistare il borgo appena perduto.
I Danesi,infuriati,muovono decisi su Varna intenzionati a riprendere l'avamposto anche a costo di raderlo al suolo.Il duca sa che,in caso di assedio,i suoi arceri a cavallo finirebbero sopraffatti e così,con somma astuzia,lascia il castello ad una piccola guarnigione ai comandi di un generale e aggira col grosso dell'esercito gli assedianti.Lo scontro nelle foreste innevate del profondo nord è un capolavoro di tattica:ben nascosti tra le alte conifere,i cavalieri russi aspettano che i nemici arrivino a portata di tiro per sorprenderli e decimarli.Quasi non c'è scontro con i pochi lanceri che fanno da esca:i cani del nord fuggono terrorizzati tempestati da dardi e proiettili lanciati dalle catapulte.Si tratta solo di lanciare i cavalli al galoppo nella tundra ghiacciata per catturare a centinaia i pavidi nemici che,infine,verranno trucidati sul posto.Il ghiaccio si colora del sangue dei soldati giustiziati,ma troppo grande è stato lo sdegno di Alexander di fronte a quel vile attacco.Non è più tempo di indugiare:Novgorod,sebbene non per propria volontà,dovrà diventare un vero Impero se vorrà sopravvivere e dovrà espandersi al di fuori dei vecchi confini.Il Gran duca raduna un grande esercito e muove deciso verso l'ultimo insediamento danese nella regione:sta per avere inizio un'epoca di guerra totale,di sofferenze e gloria per la Russia!
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"Lasciate che i miei eserciti siano le rocce, gli alberi e i pennuti nel cielo", Carlo Magno