Munich

Neo candido agli oscar, fra i quali per il miglior film, anche l'ultimo lavoro di Spielberg mi ha decisamente convinto; Le due ore e quaranta di durata quasi non si sentono grazie ad un ritmo incalzante, da thriller,ma mai frenetico, montaggio impeccabile, molto forti e d'impatto alcune scene ma senza alcun eccesso di spettacolarità, buona la prova degli attori con Eric Bana (L'Ettore di Troy, una delle poche cose da salvare di quel film insieme alle tette di elena) molto bravo e tagliato per
la parte, il suo un personaggio riflessivo ma risoluto che si evolve durante il film fino a farne
collimare la morale con il messaggio/apologo del regista: la violenza non potrà mai fermare la violenza, e per capirlo
basta guardare come le vicende internazionali non si siano evolute dall'epoca in cui è ambientato all'attualità dei giorni nostri, a parte ovviamente l'aumento del numero dei caduti.
Il film non è piaciuto nè all'establishment israeliano nè a quello palestinese, a mio avviso
cmq anche se il contesto storico del film è ben definito (la risposta di Israele al feroce attentato dei giochi olimpici di Monaco del '72) cmq le parti avrebbero potuto essere anche diverse, con la Cia o il servizio segreto inglese o francese in luogo del Mossad o l'IRA o il Fronte di Liberazione Algerino invece di Settembre Nero, generalizzando le cause, le motivazioni e gli ideali che animano i protagonsiti e gli antagonisti, e soprattutto le conseguenze e gli effetti nefasti del loro operato.
Ottimo film

[Modificato da LunaRossaTraiano 02/02/2006 10.06]

mi hai convinto, acchiappo un amico e ci vado...anche perchè penso che la muliera non ci verrà mai a vederlo

e mi raccomando poi la recensione/giudizio!

...le recensioni di Luka sono: " LE RECENSIONI " a prescindere.. della serie che se anche avesse recensito così "La dottoressa alle visita militare" lo sarei andato a vedere cmq.

Esagerato invece dai che viene fuori una bella discussione, andate a vederlo

l'ho visto e non concordo con il giudizio di traiano.

dal punto di vista tecnico nulla da eccepire: spielberg ricrea magistralmente l'atmosefra degli anni 70, la fotografia è ottima, il ritmo pure.

il messaggio invece del film è pero di una banalità e di una faziosità disarmante...
il punto è che la contrapposizione che spielberg fa tra le due parti NON è tra israeliani e arabi, ma tra la SOCIETA' CIVILE israeliana e i TERRORISTI palestinesi.
le istituzioni israeliane sono raffigurate peggio che nei protocolli dei savi di sion: tutti i militari ad accanirsi, a volere gli assassini quasi solo per il gusto di volerli, con pochissimo spazio alle motivazioni politiche, strategiche e morali di un'operazione del genere. Senza contare le scene finali che non racconto, dove il sospetto che agiscano in modo crudele è qualcosa di sconvolgente.

e ovviamente spielberg fa questo in maniera molto sottile, un occhio non attento non lo nota: magistrale è la scena dove la madre di avner lo incita a fregarsene di ogni dubbio per il bene di israele
è chiaro che se ti fa vedere una MADRE che dice una cosa del genere il messaggio è abbastanza chiaro: TUTTI gli israeliani li volevano morti senza se e senza ma.
cosi come i dubbi che vengono sempre a uno solo degli agenti israeliani... magari cambia, ma è sempre in minoranza la voce discorde.

dall'altra parte invece cosa abbiamo?
un vecchio signore simpatico che fa una lecture in italiano a roma, una bella famigliola parigina con una figlia che suona il piano, ecc ecc.
senza, ovviamente, nessun riferimento ai crimini da loro commessi: da come si vede nel film, sembra che siano innocenti, anzi, addirittura quando avner chiede le prove al mossad, questi glissano quasi a far intendere che non ce ne siano (o, ancora peggio, che non ce ne sia bisogno)

ci sarebbero altri episodi ma non li cito onde evitare di rovinare il film a chi lo vuole vedere.

Inoltre, il "messaggio" che il film porta è banale... "porgi l'altra guancia" sarà pure bellissimo (per me non lo è ) ma di sicuro in tempo di guerra o semplicemente nel mondo reale non funziona.
infatti basta guardare che fine hanno fatto i non violenti buddisti in afganistan: i talebani gli hanno distrutto le loro statue millenarie del Buddha e nessuno ha detto bah

ah, altra cosa, il buon vecchio steven si è dimenticato di inquadrare un pochettino la vicenda: nel 73, un anno dopo monaco, c'e stata la guerra del Kippur, dove i soliti mille stati arabi hanno attaccato israele nel giorno più santo dell'ebraismo, non era a maggior ragione un periodo adatto al" porgi l'altra guancia". (ah tra gli anni 69-73 c'è stata la cosidetta guerra di logoramento)

Io non credo invece che Spielberg sia voluto schierare, e non credo si possa dire che il film sia filo palestinese visto che il punto di vista principale è quello degli israeliani, il protagonista è cmq un uomo che sbaglia e può sbagliare, ma sostanzialemente un uomo buono che matura e tende al giusto, ed è israeliano.

Il fatto che gli obiettivi abbiamo una loro vita familiare, che possano anche essere delle brave persone, socialmente parlando, mi pare che ci stia tutto, immagino, giustamente, quanto certi argomenti ti stiano a cuore, ma ti conosco (anceh se poco) come una persona intelligente e colta e non posso credere che tu abbia una visone manicheista, i mandandi di quei crimini dovevano per forza essere delle bestie crudeli, rozze e sanguinarie schiumanti d'ira ed odio tipo i cattivi dei fumetti o film di Chuck Norris? Dai... hai sicuramente letto "la banalità del male" della Arendt e non c'è bisogno di aggiungere altro.

La scena a dei ministri non mi è francamente sembrata propaganda araba stile protocolli dei Savi di Sion, ma una scena dove i potenti decidono di reagire a modo loro, secondo la loro morale, che non è necessariamentre quella del popolo israeliano, come accade in tutti i paesi del mondo, la maggiorparte degi americani dubito abbia le stesse velleità imperialiste e militariste dell'amministrazione Bush...


Il massacro degli atleti è inscenato in modo duro, crudele e mostruoso come solo (e naturalmente di più) può essere stato nella realtà. Oltretutto l'azione nefasta è intervallata dalla contrapposizione fra l'ansia e la disperazione dei parenti degli atleti e gli stupidi festiaggiamenti di alcuni palestinesi, quindi...

Certo anche il punto di vista palestinese a tratti è preso in considerazione, e la cosa per quanto mi riguarda è giusta, ho sicuramente più simpatia e ammirazione per la resistenza del popolo israeliano che si è difeso e difende la propria "casa" ma mi rifiuto di relegare ai palestinesi la parte del cattivo e basta, non è il mio modo di ragionare, penso neanche quello di Spielberg.

Poi è chiaro, si è può essere d'accordo o meno con l'equidistanza del regista, o forse tu dirai la superficialità, ok magari hai ragione, ma davvero non mi puoi dire che è un film che sputtana gli israeliani e giustifica i terroristi palestinesi perchè allora abbiamo davvero visto due film differenti

in ultimo continuo a ritenere che il contenuto del film non debba essre vincolato allo specifico conflitto arabo-israliano ma che sia un film su terrorismo e le "contromisure" adottate da tutti i governi, non solo quello israeliano, è un film che pone dei dubbi come se li pone il protagonista in quanto uomo/persona, e non israeliano.

[Modificato da LunaRossaTraiano 03/02/2006 12.56]

vabbhe dai daevorn si sa è di parte! è un estremista!

poi anche dire palestinesi sono assassini è sbagliatissimo!

la verits sta sempre in mezzo...il film nn l ho visto

eccomi, scusa il ritardo nella risposta ma in questo periodo sono stato un po' impegnato

beh, ripensando e facendo "sedimentare" il tutto (e anceh grazie al tuo post, lo devo dire ) ho aperto una finestra di dubbio sulla mia opinione del film...

quello che hai scritto tu è vero, il fatto, ad esempio, di riproporre la scena dell'attentato a mo' di flashback lungo la durata del film è un elemento "equilibrato" (ovvero non ci si dimentica del perchè dell'operazione); tuttavia rimango dell'opinione che ci sia un certo squilibrio, piu che altro nei modi in cui le questioni sono trattate.
mentre da una parte le cose sono più evidenti, dall'altra (il punot di vista arabo) sono più sottili... e io credo che questi ultimi siano gli apsetti che rimangono più imperssi.

la questione rimane riguardo al fatto che la vicenda è veramente complessa, e un film di 3 ore di sicuro non puo farne una panoramica completa.

detto questo, il film me lo devo rivedere anche se la lunghezza un po' mi spaventa (ormai sono abiutato a vedere i film sul divano spaparanzato )

Sì sono d'accordissimo, il film merita almeno una seconda visione anche perchè non è escluso che il regista abbia lanciato altri messaggi (o fatto delle cazzate), legati alla sua opinione, che magari non abbiamo colto, aspetto anche io la versione noleggio da rivedere spaparanzato nel divano con l'immancabile birra a fianco

Certo appunto è un film complesso su una tematica ancora più complessa e "pesante", è impossibile non suscitare opinioni diverse.

Diciamo che il messaggio che ho inteso io e che condivido è quello di una concenzione critica e avversa alla riposta "forte" e violenta che un qualsiasi stato possa dare ad attacchi di violenza di quel genere, è anche vero come dici tu che si tratta di un messaggio un po' banale e semplificato, però secondo me il regista ha avuto la volontà di approndire il problema, magari non riuscendoci o non del tutto

visto ieri.mah,secondo me Spielberg tenta di volare un po' troppo alto ma poi...anzi il regista a mio parere non si schiera proprio(questo e' il bello della vita,ognuno la vede in modo diverso).poi Golda Meir sembra la vecchietta del cacao invece aveva due palle come dirigibili!!!!buona l'interpretazione di Eric Bana.a proposito chi interpreta la moglie? veramente carina.

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Scritto da: LunaRossaTraiano 09/02/2006 13.51
Sì sono d'accordissimo, il film merita almeno una seconda visione anche perchè non è escluso che il regista abbia lanciato altri messaggi (o fatto delle cazzate), legati alla sua opinione, che magari non abbiamo colto, aspetto anche io la versione noleggio da rivedere spaparanzato nel divano con l'immancabile birra a fianco

Certo appunto è un film complesso su una tematica ancora più complessa e "pesante", è impossibile non suscitare opinioni diverse.

Diciamo che il messaggio che ho inteso io e che condivido è quello di una concenzione critica e avversa alla riposta "forte" e violenta che un qualsiasi stato possa dare ad attacchi di violenza di quel genere, è anche vero come dici tu che si tratta di un messaggio un po' banale e semplificato, però secondo me il regista ha avuto la volontà di approndire il problema, magari non riuscendoci o non del tutto

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sì indubbio, la seconda visione è d'obbligo, peccato che abitiamo in citta diverse, senno ce lo andavamo a vedere assieme e poi ci prendevamo a mazzate all'uscita

a parte le cazzate mi sa che la nostra diveregnza di veduta riguardo al messaggio è questa: io penso sia purtroppo necessaria una risposta forte per certe cose, tu, mi pare di aver capito, no... beh, che dire, speiramo che abbia ragione tu

moms, concordo, ayelet zorer è fantastica

in ritardo, ma visto durante questo fine settimana. Che dire, mi è piaciuto moltissimo, e le quasi 3 ore di film mi sono volate come nulla fosse. Anche a me sembra che il regista abbia voluto prendere le distanze da ambedue le parti. Nella prima parte del film, mi ha fatto crescere la rabbia per settembre nero, mi ha voluto far comprendere quanto potesse essere giustificato il desiderio di vendetta da parte degli israeliani, nella seconda parte del film quanto questa "vendetta" fosse inutile, e che non avrebbe portato a nulla, se non ad ulteriori desideri di vendetta. A me sembra che il regista nemmeno si impegni nel dettare una soluzione diversa da quella che tutt'oggi viviamo dell'occhio per occhio, si limita a raffigurare quanto sia controproducente ed inutile.

Ho appena finito di leggere "vittime".
Un saggio di 800 pagine sul conflitto israeliano/palestinese dal 1850 ai giorni nostri.

Per due anni non ne voglio nemmeno sentire parlare.

anche io ho letto "vittime", gran bel libro
è da notare come benny morris (l'autore) dopo gli accordi fatti saltare da arafat nel 2001 abbia cambiato la sua posizione e si sia spostato molto piu verso destra...

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Scritto da: Daevorn 06/06/2006 11.03
anche io ho letto "vittime", gran bel libro
è da notare come benny morris (l'autore) dopo gli accordi fatti saltare da arafat nel 2001 abbia cambiato la sua posizione e si sia spostato molto piu verso destra...

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Mi era stato consigliato da un amico di sx.
Sapevo che era stato parecchio contestato in patria.
Mi aspettavo un tomo pro palestina, più o meno smaccatamente.
Onestamente l'ho trovato un libro di un'imparzialità biblica.
L'autore ha saputo mantenere la giusta equidistanza tra due fazioni lontane mille miglia.
Non era facile fare di meglio.

L'ultima parte l'ho letta con meno interesse perchè più o meno son cose che conoscevo.
Invece l'ho trovato una fonte di informazioni micidiale per tutto quello che riguarda il periodo iniziale e fino a metà novecento.

eh sì, infatti la forza di quel libro è proprio l'imparzialità

ok, vado a compralo