Scritto da: Uait 19/10/2005 10.30
Spessore superiore?
Cos'è?
No, guarda, io la musica la giudico dal suono e dal testo.
Dalla qualità dello spartito e di chi suona.
Lo spessore non so cosa sia. (Forse han la copertina del cd più grossa??)
Quelli che hai nominato tu (tolto rino gaetano che ha scritto 3 canzoncine) sono bravi cantautori (vasco NON è un cantautore, PERDIO. Almeno non lo è per quello che in italia si intende con cantautore) ma musicalmente sono ad anni luci dal vasco nazionale.
Non parlo di gusti.
Parlo di musica, di suono, di accordi.
Parlo di strumenti e di concerti.
Si è vero, il vasco canta e non fa politica.
Forse è a quello spessore a cui ti riferivi.
Fosse quello il mio pensiero è che vasco è un grande, gli altri burattini rincoglioniti da una fede.
Con immutata stima[Modificato da Uait 19/10/2005 10.31]
E’ vero, Vasco non è un cantautore, o meglio non è ciò che si intende essere un cantautore, non è uno chansonnier, o un folksinger/songwriter , come li chiamano in Francia o in America, Vasco è uno che ha fatto della musica un modo di vivere, probabilmente tra i primi in Italia, uno che ha scritto musica per la gente, e lo ha fatto bene, uno che ha saputo trascinare le folle, probabilmente perché è un poeta che ha saputo parlare la lingua di tutti, uno che aveva qualcosa da dire, e che ha avuto il grandissimo merito di riuscire a farsi capire, la sua rabbia, le sue passioni, tutto il suo mondo, che poi è anche il nostro. Ma Vasco non è un cantautore. I cantautori sono altri, sono i dylaniani, parlo dei nostrani, come Guccini, quelli della scuola folk beat, che avevano in corpo la rabbia dei soprusi sociali e delle ingiustizie, che hanno legato la loro musica all’impegno politico e ai loro ideali. Guccini faceva album con una chitarra acustica e la sua voce, perché aveva qualcosa da dire, e la musica era solo un contorno alle sue idee, poi si è evoluto (musicalmente parlando) grazie all’incontro con musicisti veri (tempera, biondini, ecc) e la musica l’ha iniziata a fare anche lui, forse anche perché aveva esaurito un po’ della sua vena (siamo già oltre i fatidici anni ottanta), ma questo è forse un altro discorso. I cantautori sono quelli come Fabrizio De Andrè, figli della scuola francese, del grande maestro georges brassens (come lo chiamava lui), o di quella d’oltre oceano, oltre al già citato Robert Zimmerman, dei Lenard Cohen e John Baez. De Andrè non faceva politica, anche se non era uno di quelli che non si schierano, e non seguiva ciecamente una fede, non sarebbe mai morto per delle idee (come diceva lui), De Andrè era uno che indagava l’animo umano, e non lo faceva superficialmente, come si può fare con una canzone, perché una canzone non può essere un trattato di psicologia, per esigenze di tempo e di metrica, ma lui ci riusciva, perché era maestro nell’uso delle parole (quasi come santelia) e perché era maestro nell’ uso della musica, De Andrè ha portato in musica l’antologia di spoon river, che poi è il romanzo (in poesia) delle debolezze umane, ecco, De Andrè è il cantautore dell’ uomo, di tutti i suoi aspetti, ma soprattutto delle sue debolezze.
Vasco Rossi l’ho amato da sempre, ci sono cresciuto con le sue liriche, con le sue deviazioni e la sua vita spericolata, e il suo (e il mio) fegato spappolato, ma non riesce più a darmi le emozioni che mi danno artisti più raffinati (questo intendo quando parlo di spessore), che producono testi dai molteplici livelli di lettura (questo intendo quando parlo di spessore), che innalzano la loro poetica ben oltre il semplice ritornello o la frase ad effetto (questo intendo quando parlo di spessore).
tolto rino gaetano che ha scritto 3 canzoncine
Quali sarebbero queste tre canzoncine?
No questa no, avrei preferito di gran lunga uno schiaffo in faccia.
Rino è il buffone colto, il saggio ignorante, Rino ha avuto il merito di intuire i suoi tempi e anticipare quelli futuri, mai banale, Rino non si è mai piegato e ha sempre denunciato tutto e tutti (anche troppi), senza remore morali e senza paura, scomodo o no, ha fatto della sottile ironia la sua arma colta, contro i potenti e le angherie, lui faceva nomi e cognomi, denunciava i padroni che hanno rovinato l’italia, gli Agnelli, gli eccessi del calcio, i monopolizzatori falsi profeti della TV, come Costanzo, nel 1978, quando noi ce ne siamo accorti 30 anni dopo, e questo io intendo quando parlo di spessore.
Se si vuole invece parlare di spessore tecnico musicale, ovvero saper suonare o scrivere accordi, allora di Vasco non parlo proprio, ma, sulla scena italiana, parlo di PFM, BMS o i CSI, tutto al più. Che Vasco abbia sempre avuto al suo fianco un discreto chitarrista come Andrea Braido non ne fa certo un grande compositore, il suo maggior merito, musicalmente parlando, resta a mio avviso sempre quello di aver saputo reggere il palco davvero come pochi.
Se poi invece vogliamo ampliare il discorso alla musica internazionale, metterci a parlare dei Neil Young e dei Doors e di tanti altri che meriterebbero di essere nominati e sviscerati e discussi, si apre un mondo, quindi per ora mi fermo qui, se poi ne vogliamo parlare sono pronto.
Con affatto affetto (scherzo
)
[Modificato da jackmoros 20/10/2005 1.28]
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